grazie Fulvio Tagliaferro per l’intervento, condivido la tua osservazione sullo svilimento dell’agonismo, e lo dico essendo “contro” l’agonismo in generale.
Mi piacerebbe parlare di possibile disvalore dell’agonismo, ma non ho tempo, prealtro sono quisquiglie. Perchè rispetto alla nullità di sta TV spazzatura, come dice Marco Furlani, siamo è come parlare del sesso degli angeli, rivolgendosi ad una formica (che peraltro chissà magari ne capisce più di noi, di Dio).
Sono assolutamente in disaccordo con le parole di Ivo Ferrari.
Su Simone Moro ho già scritto in questo thread e non mi ripeto, ma aggiungo una postilla scorrelata da personalismi: nella nostra società pseudo-tecnocratica, basta pataccare le parole “professionismo” e “competenza” per cui dopo tutto diventa curriculum.
Eh no! Una fava.
Bisogna vedere cosa ci fai tu, persona, con il tuo “sacrosanto” professionismo. Facciamo un esempio che non c’entra niente: Supponiamo tu faccia di LAVORO la guardia giurata e c’hai una pistola nel cinturone. Non è che dato che sei professionista della pistola puoi farci di tutto con l’attrezzo mortale. Mi sono spiegato spero.
Bukreev si rivolta nella tomba.
Denis Urubko ? Bha…
Si potrebbe chiedergli che ne pensa,
dell’amicizia.
Poco importa,
perchè non c’è nessuna causa (quella dell’alpinismo) da difendere.
Ognuno “gioca” per sè sempre,
nella vita
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Di: Giorgio Robino
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